Quasi gratuito il mutuo che non indica il divisore euribor -360 o 365

Se manca l’indicazione del divisore Euribor: la Cassazione impone il Tasso Minimo BOT per indeterminatezza.

La recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Civ., Sez. I, 25 luglio 2024, n. 20801) ha affrontato un problema importante nei contratti di mutuo: cosa succede se non viene specificato il divisore (360 o 365 giorni) per calcolare il tasso Euribor. In pratica, senza questa indicazione, il tasso di interesse da applicare diventa indeterminabile, perché manca un criterio essenziale per calcolarlo con certezza e senza discrezionalità da parte della banca.

Secondo la Corte di Cassazione, per rispettare l’art. 1346 del Codice Civile, una clausola sugli interessi deve essere chiara e precisa, senza margini di incertezza. Questo significa che il tasso di interesse deve essere determinabile in modo puntuale, includendo il riferimento al periodo (come 6 mesi, 3 mesi, 1 mese) e al divisore utilizzato (360 giorni per l’anno commerciale o 365 giorni per l’anno solare).

Se il contratto di mutuo non indica il divisore, non è rilevante quanto sia semplice fare la conversione tra i due valori, né quanto sia piccolo lo scarto tra 360 e 365 giorni. Quello che conta è che l’assenza di questa informazione rende la clausola incompleta e, di conseguenza, non soddisfa il requisito di determinatezza del tasso di interesse.

La Cassazione ha stabilito che la nullità di una clausola contrattuale per la mancata indicazione del divisore deve essere sanata applicando l’art. 117, comma 7, lett. a), del Testo Unico Bancario (TUB). Questo articolo prevede l’applicazione automatica di un tasso sostitutivo minimo BOT, sostituendo la clausola mancante o difforme come se fosse già inclusa nel contratto, e questo può essere riconosciuto dal giudice anche senza che venga richiesto espressamente da una delle parti.

Di conseguenza, il piano di ammortamento del mutuo deve essere ricalcolato utilizzando il tasso minimo BOT, e la banca è obbligata a restituire al mutuatario le somme percepite in eccesso rispetto a questo tasso sostitutivo.

È un principio importante, in quanto evidenzia l’esigenza di determinare in modo preciso e senza ambiguità i termini contrattuali riguardanti i tassi di interesse, per garantire trasparenza e correttezza nei confronti del mutuatario.

Per chi fosse interessato a calcolare le somme eventualmente percepite indebitamente dalla banca, può essere utile utilizzare l’applicazione “verifica il tuo mutuo” disponibile sul sito dello studio Vitale : www.avvocatovincenzovitale.it.


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