Buoni fruttiferi postali: attenti ai rendimenti scritti a tergo

Poste Italiane riconosce di essere caduta in errore nel liquidare il rendimento realizzato

Capita, non di rado, che Poste Italiane nel liquidare il rendimento realizzato dai buoni fruttiferi postali applica dei rendimenti diversi rispetto a quelli riportati sul buono.

Nel caso di specie la titolare di un buono della serie U, emesso il 23/10/1998 dell’importo di lire 5.000.000, allo scadere del termine di durata dello stesso – 20anni- si recava presso la filiale di Poste Italiane in cui aveva acquistato il titolo per chiederne il rimborso. In quell’occasione Poste Italiane provvedeva a liquidarle una somma pari a € 4,814,67. Ma la somma ottenuta dalla signora era inferiore rispetto a quella prevista dalla tabella presente a tergo del buono fruttifero in suo possesso per cui veniva adito l’ABF al fine di riconoscere la differenza di rendimento rispetto a quella accordata da Poste Italiane.

In tema di buoni fruttiferi postali, generalmente “il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli … si forma … sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni di volta in volta sottoscritti”. In tale situazione, si ritiene che la tutela dell’affidamento del sottoscrittore del buono imponga di dare la prevalenza a quanto per l’appunto risulta dal titolo, come più volte affermato tanto dalla giurisprudenza ordinaria (v. Cass. S.U. 15/6/2007, n. 13979) quanto dall’Arbitro (v. ad es., tra le più recenti, Collegio Bari n. 17893/2018).

Sulla base di queste contestazione Poste Italiane riconosceva di essere incorsa in errore nella liquidazione del rendimento acquisito, perciò liquidava – a mezzo assegno – alla titolare del buono la differenza di € 1.791,20.

In conseguenza del comportamento assunto da Poste Italiane, l’ABF ha ritenuto “vincolanti” le dichiarazioni rese dell’intermediario circa il riconoscimento dell’errore ed ha reputato sussistenti i presupposti per dichiarare cessata la materia del contendere.

Dunque, considerato che i rendimenti dei buoni fruttiferi postali degli anni ’80 erano molto alti perché collegati all’inflazione, si consiglia di controllare il reale rendimento dei buoni giacchè ciò potrebbe consentire di recuperare la reale cifra maturata.


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